Monumento Nazionale
Monumento Nazionale
Collocato in prossimità del centro storico sulla collina di Monte Cucco, è stato realizzato in bronzo fuso a cera persa per commemorare il cinquantenario della battaglia del 18 settembre 1860. È, nel suo genere, il monumento più imponente tra quelli del territorio italiano.
L’idea di erigere il monumento fu lanciata nel 1902 ed ebbe un forte sostegno da parte dell’allora sindaco di Castelfidardo Paolo Soprani. Fu costituito un comitato (presidente il conte Ernesto Garulli) e fu promossa una sottoscrizione, durata dodici anni, alla quale partecipò anche lo Stato. Nel 1910, sotto il regno di Vittorio Emanuele III, il monumento fu dichiarato di alta riconoscenza nazionale ed inaugurato in forma solenne il 18 settembre 1912.
La gara per la sua realizzazione era stata vinta dallo scultore veneziano Vito Pardo che propose una forma innovativa di scultura, un modo di concepire lo spazio che definiremmo cinematografico per la scelta di porre il condottiero a cavallo sullo stesso piano dei soldati.
Nel Dettaglio
Vito Pardo
Vito Pardo ha fatto della sua opera un’allegoria del percorso sofferto dell’Unità d’Italia: da massa informe e divisa, attraverso la sofferenza della guerra, nascono una sola nazione ed un solo popolo. La battaglia di Castelfidardo, del resto, ben si prestava all’allegoria. Dal punto di vista militare fu di modesta portata, ma, sotto il profilo politico, segnò una pagina gloriosa delle guerre per l’Unità d’Italia. Lo Stato Pontificio, dopo aver perso le Romagne nel 1859, si era ridotto alle Marche, all’Umbria ed al cosiddetto Patrimonio di San Pietro, l’odierno Lazio. Garibaldi stava salendo dal sud verso nord; dopo aver conquistato la Sicilia e la Calabria, entrato a Napoli si apprestava a muovere verso Roma. La sua era un’azione davvero inopportuna per la politica estera dei Piemontesi alleati dei Francesi contro l’Austria e lo stesso Stato Pontificio.
Il Sacrario
L’anno successivo alla battaglia di Castelfidardo, la pietà ed il patriottismo delle popolazioni locali stimolarono una raccolta di fondi per la realizzazione (sulla collina di Monte Oro) di un sacrario per i valorosi che, in opposti schieramenti, avevano dato la vita per un ideale ed erano stati seppelliti nello stesso terreno di battaglia. Spazio quadrato sormontato da dodici piramidi quadrangolari tronche sulle quali sono scolpiti i nomi dei soldati piemontesi, il sacrario mostra al centro una stele più alta. L’opera venne completata nel 1870 anno in cui le spoglie dei soldati piemontesi e quelle dei soldati pontifici provenienti da tutta Europa vennero tumulate in avelli separati.