Lo sviluppo edilizio di CASTELFIDARDO
Fino a tutto il ‘600, la maggior parte della popolazio-ne viveva quasi tutta all’interno del “castello” come vediamo in questo dipinto…
Nel XVIII secolo, soprattutto nella seconda metà, Castelfidardo vive un profondo rinnovamento i cui risultati sono visibili ancora oggi; abbiamo infatti i maggiori ammodernamenti dei vari palazzi pubblici e privati come per esempio:
- ampliamento della Porta di S. Antonio (attuale Porta Vittoria o Porta Marina) su disegno di Michelangelo Fontana;
- trasformazione della Chiesa Collegiata S. Stefano nello stile del Vanvitelli che ricorda lo schema della Chiesa del Gesù di Ancona e ultimazione della torre campanaria;
- restauro e riattamento del palazzo priorale secondo su disegno di Michele Fontana e direzione dell’Arch. Pietro Augustoni compresa la realizzazione dei un teatro all’ultimo piano (oggi Salone degli Stemmi) su progetto di Mattei di Macerata;
- riedificazione della chiesa di San Francesco e relativo campanile su progetto dell’Arch. Francesco Ciarafoni di Ancona;
- nello stesso periodo viene riedificato anche il convento adiacente alla chiesa di S. Francesco;
- ristrutturazione profonda del convento delle suore benedettine nel quartiere della Mucchia;
- ricostruzione in pietra “dell’INGINOCCHIATOIO al Montaletto” presso l’attuale Palazzo Soprani;
- ricostruzione di alcuni palazzi signorili lungo il Corso XVIII settembre;
- ecc…
In seguito alle numerose ristrutturazioni e riedificazioni, all’inizio del 1800 il centro storico si presenta come indicato nella planimetria del Catasto Gregoriano
Questa aerofotogrammetria risalente alla fine del XIX secolo ci illustra la situazione della città all’inizio del 1900.
Verso la metà del XX secolo (1948) , subito dopo la fine della II guerra mondiale il centro della città si sta unificando con il quartiere delle Fornaci.
Nel rione Bruno Buozzi, non ancora completato (vedi il palazzo centrale a forma di X) il campo sportivo è appena accennato.
Quindici anni dopo, in occasione dell’approvazione del Piano Regolatore (1963) , siamo in pieno sviluppo edilizio: riconosciamo infatti il rione Bruno Buozzi con il campo sportivo ben definito e la parte superiore della contrada Pescara, le case popolari di Via Martiri della Libertà e Via Pergolesi. Anche la zona di S. Agostino inizia a popolarsi.
All’inizio del III° millennio (2000) , Castelfidardo ha raggiunto quasi 20.000 abitanti. Il quartiere delle Fornaci è diventato praticamente un tutt’uno con quello delle Crocette. Anche a S. Agostino l’edificazione è molto spinta.